lunedì 25 settembre 2017

Meditate che Vipassana


Capita a tutti un periodo in cui le cose vanno storte, in cui ci si trova ad un bivio e non si sa che fare. A tutto questo si aggiunga ,lo stress del quotidiano, il bombardamento di notizie negative ,e ad un certo punto quando si sta sull’orlo del baratro ci si domanda: Che fare? La cosa più frequente, nei paesi occidentali, è prendere un appuntamento con uno psicoterapeuta, e cercare di trovare il bandolo della matassa della tua vita scombinata, alcuni fanno solo psicoterapia altri associano psicofarmaci. Altri psicofarmaci e ansiolitici come lo xanax e altri come aspirine. Io nei periodi no, ho sempre avuto a che fare con terapisti che utilizzavano tecniche non convenzionali, a Roma,zona campo dei fiori, andavo da una strampalata quanto efficace terapista, tra l’altro pronipote di Einstein, che si metteva su un letto mentre io stavo nella poltrona e attuava una terapia basata sul racconto di storie .Nonostante la bizzarria del metodo, ho trovato questo modus operandi molto efficace , oltre a alla terapia individuale, l’arzilla vecchietta(al tempo aveva circa 80 anni)  teneva anche un laboratorio ,frequentato da quasi tutti i suoi pazienti, di Teatro terapia che finiva sempre con una spaghettata. Noi partecipanti eravamo tanti giovani, vecchi , ricchi e poveri, accomunati dal comune senso di disagio . In quei momenti tra le lacrime e le risate si riscopriva una dimensione che tutti danno per scontata,l’umanità e l’incontro con persone che in un determinato momento guadano il fiume della difficoltà . Durante certi incontri si faceva meditazione, sia con visualizzazione degli oggetti sia recitando dei mantra, per lo più tibetani. Qualche anno prima avevo scoperto la meditazione, attraverso dei miei amici buddisti, del sokagakai,  ma fu a diciottenni i che sentii per la prima volta una persona “recitare “questo mantra, ed era il figlio dei padroni della casa presso la quale ero in pensione a Cagliari. Nella mia vita  prima di sperimentare questa forma di conoscenza, perché la meditazione è una vera forma di conoscenza empirica, l’avevo sempre snobbata e ritenuta una pratica per fricchettoni e alternativi. Ma dopo averne provato i benefici effetti mi dovetti ricredere, e nel periodo in cui iniziavo a meditare quotidianamente, lessi per puro caso il libro “ In acque profonde” di David Lynch, che raccontava come la meditazione trascendentale avesse cambiato, in meglio, la sua vita.  Questo succedeva tra l’inverno del 2007 fino all’estate del 2008, stavo meglio,questo mio approcio terapeutico con la meditazione mi appagava.
Poi un amico di amici Mickey, che vive in India, precisamente a Varkala nel Kerala, da parecchi anni, dove ha una sorta di Guest House, delle ville che affitta e un centro di medicina Ayurvedica mi disse “ Tu devi fare Vipassana fai questo favore a te stesso”. Mi feci spiegare cosa fosse questo Vipassana, e in pratica lui mi spiegò che si trattava di una pratica di meditazione, in cui non si utilizzava né visualizazione né verbalizzazione, il corso base durava 10 giorni nei quali si stava in un luogo isolato, alla presenza di un maestro,e soprattutto in silenzio. In silenzio per 10 giorni, io che sono un logorroico cronico rimasi un po’ interdetto, e lui mi disse “ Io insisterò finchè non andrai”.In effetti, per mesi lui continuava a ripetermelo, e io cercavo sempre di tergiversare , cercando le solite scuse” Queste sono stronzate”, “ Ma io dopo 3 giorni scappo , come si fa a non parlare?”, “ Ma dove lo trovo il tempo per andare?” Cioè, devo sparire dal mondo per 10 giorni…impossibile”. Sono pressappoco le scuse che tutti si creano per evitare di fare un corso del genere. Poi invece mi documentai e decisi di partire per l’unico centro di Vipassana che c’è in Italia a Lutirano di Marradi in provincia di Firenze. Dovete sapere che in sanscrito Vipassana significa “ vedere le cose in profondità,come realmente sono” , e quando si accetta di fare questi corsi per apprendere questa Arte di vita,come viene chiamata, bisogna rispettare certe regole. I corsi non hanno un costo, in tutto il mondo chiunque, previa prenotazione, può accedervi ,lasciando, alla fine del corso, un’offerta. Non si possono usare telefonini, non si legge, non si parla, non si mangia carne per tutta la durata del corso, non ci si può masturbare, ci si veglia alle 4.30 del mattino al suono del gong e si va a dormire alle 21.30. Si medita tutto il tempo, tranne che per piccole pause e per i pasti principali.
Incontrai in treno altri allievi come me, quando arrivammo in stazione un pulmino del centro venne a prenderci, e dopo averci fatto consegnare telefonini ,libri, chiavi e ogni possibile strumento di distrazione ci trovammo proiettati in una nuova dimensione .Ci presentarono il corso, poi dalle 19 del giorno di arrivo, un gong decretò la fine delle parole e l’inizio del silenzio.
Il centro di Marradi è collocato in una zona di alta collina, e nel periodo del mio corso, fine ottobre inizi di novembre, la temperatura era bassa e noi non avevamo riscaldamenti. Quindi vi lascio immaginare il confort. Si viveva in 3 ambienti principali, la sala di meditazione, la sala mensa e le camerata dove si dormiva in 4 \5 persone. Infatti c’è un documentario girato in India, che parla di come il Vipassana, introdotto in alcune carceri indiane, abbia fatto crollare il livello interno di violenza. Il motivo per cui questa meditazione presuppone l’assenza di distrazioni, è il fatto che è una sorta di purificazione mentale.
Un viaggio dentro se stessi, per incontrare la propria parte più profonda,uscendo da una quotidianità che attraverso mille azioni  impedisce di leggersi  veramente dentro. Come e cosa sia il Vipassana  è difficilmente spiegabile , perché presuppone l’esperienza diretta:  è conoscere direttamente la propria interiorità e incontrare sei stessi senza veli o maschere. In alcuni momenti è dura, durissima, ma quasi tutti riescono a ultimare il corso. Durante  corso a cui partecipai, solo tre persone non riuscirono a terminarlo.  Attraverso un rallentamento dei propri ritmi vitali, si riscopre uno scorrere del tempo ormai scomparso, lento, lentissimo, i giorni sembrano non passare mai. Mentre quando siamo sbattuti nella nostra quotidianità, il tempo ci divora implacabile. Al decimo giorno gong annuncia la fine del silenzio, e le persone con cui hai condiviso tanti giorni di assenza di suono diventano anche voci e non più facce . La felicità è grande, nella condivisione di una esperienza cosi bella e edificante.

Risenti anche la propria voce è alquanto strano, ma un effetto ,difficilmente spiegabile, è quello di aver perso circa 5 quintali di pensieri ed essere purificati.  Per diventare Maestri di questa disciplina,dopo il primo corso di 10 giorni ne servono altri da 20 , da un mese e da 3 mesi, ma credo che si debba avere una fortissima motivazione per perseguire un traguardo simile. Dopo il corso , molte paure , dubbi spariscono insieme al peso corporeo per via della dieta macrobiotica (io persi 4 kg) e bisognerebbe continuare per due volte al giorno a meditare, ma sono pochi quelli che ci riescono. Io per qualche settimana ci provai , ma poi rientri nella vita fatta di  parole, libri e quel magnifico isolamento, venendo meno, ti fa ripiombare nella routine. Il mondo occidentale, è gravemente malato, siamo troppo pieni di parole paure,sogni di gloria e desideri terreni. Un uomo di successo in India è colui che non ha più desideri, In occidente invece l’uomo d i successo è quello schiavo dei suoi desideri.  Se siete tristi, demotivati, se vi sentite soli, o non amati, incompresi, vessati  meditate che Vi passana.

giovedì 23 ottobre 2014

10 cose che ti fanno capire di essere un Genio.





    1-Hai cominciato a suonare il piano a tre anni con molta facilità, a 12 componevi già sonate econcerti, e dai 16 anni giri il mondo continuamente.

    2-Riesci a fare a mente calcoli complicatissimi con moltiplicazioni e sei sotto osservazione da anni al M.I.T .

    3-Dipingi e tutto quello che produci non è assimilabile a qualcosa già esistente, abiti in un tugurio ma sei consapevole che pur vivendo in ristrettezze, alla tua morte il tuo nome sarà ricordato per sempre.

    4-Insieme ad un tuo amico state mettendo a punto un motore di ricerca che sconvolgerà il mondo in pochi anni. Google ha  mesi contati.

    5-Sta per presentare al mondo 25 romanzi che hai scritto negli ultimi 20 anni, e hai già un agente che è sicuro che vincerai il Nobel.

    6-Risolvi problemi di ogni genere con estrema facilità e nel tuo campo specifico nessuno ti sta dietro.

    7-Conosci più di 15 lingue, oltre alla tua madrelingua, le parli e scrivi correttamente. 

    8-Nel tuo laboratorio hai già il prototipo della macchina del tempo, l'hai già utilizzata varie volte: a Natale andrai nella Roma imperiale a Capodanno tra Maya.

    9-La Tua carriera da Affarista è iniziata da Bambino, hai iniziato vendendo una mela in Puglia e oggi hai una Banca nella Grande Mela.

    10-Non hai un grande talento, anzi proprio nessuno, ma riesci a venderti talmente bene che tutti, ma proprio tutti, credono che tu sia veramente un Genio, anche se nel profondo sai di non esserlo. Ma nessuno se ne accorgerà mai.

domenica 20 luglio 2014

James l'inglese.


Ho conosciuto James domenica scorsa. Eravamo a fare una delle solite escursioni con mio cugino Marco, quando un uomo con gli occhi di ghiaccio e un  sorriso contagioso, ci ha chiesto” Sapete dov'è il Selvaggio Blu”. 
Io e mio cugino gli abbiamo detto” Segui i segni azzurri, e vieni con noi”. Quando ci si incontra in montagna ci si saluta sempre, rispetto al mondo civilizzato ci sono ancora delle regole di educazione tra gli esseri umani. James ci ha raccontato di avere 53 anni, di essere di Londra, ma di vivere ormai  da tre anni a Verona, di essere venuto da solo per fare il Selvaggio Blu (www.selvaggioblu.it). Mentre io e mio Marco avevamo sulle spalle degli zaini piccoli per l'acqua, James aveva uno zaino da 20 kg. E vi assicuro che fare una slaita al 20% di pendenza con quel carico non è facile, io forse schiatterei subit.
 Dopo arrivati alla fine della salita, all'altezza di alcuni ovili , noi siamo riscesi dalla stessa parte mentre James ha continuato nel suo Selvaggio Blu in solitaria. Dopo avere mangiato uno spuntino isnieme, mio cugino gli ha regalato dell'acqua(preziossima nel Supramonte), con la promessa che quando avesse finito,ci saremmo visti a Santa Maria Navarrese per mangiare insieme. Il Mercoledì successivo Marco, che si era scambiato il numero con James mi ha scritto tramite wazapp “ Stasera vediamo James”. “Ok” Gli ho risposto. James si era sisetmato in un campeggio vicino casa nostra, siamo andati a prenderlo e la prima cosa che ci ha detto è stata" Non sono riuscito a fare il Selvaggio Blu!". Noi durante la cena gli abbiamo spiegato che, si fa in gruppo e c'è una organizzazione logistica molto dettagliata, con degli addetti che portano i pranzi e le cene, cosichè gli escursionisti devono solo preoccuparsi di camminare e godersi i panorami.
 Ad un certo punto, con la mia curiosità inopportuna ho chiesto a a James cosa facesse nella vita. Lui mi ha raccontato che lavorava in una azienda a Londra, e ha chiesto di avere un anno sabbatico. Durante questo anno, ha intrapreso il cammino di Santiago di Compostela, dove ha conosciuto una ragazza di Verona. Si sono innamorati e lui è andato a vivere a Verona, dove fa il giardiniere e compra vecchie Vespa della Piaggio che ristruttura e vende. Però io che sono più curioso di un portinaio incrociato con una parrucchiera, volevo sapere di più. Allora lui ha raccontato di avere una figlia che fa la tatuatrice e la pittrice e un figlio che prima faceva il cuoco e ora, lavora con gli animali. E quindi l'ho incalzato “ Ho capito James, ma tu cosa facevi a Londra, visto che hai un bell'orologio al polso.” Lui si è messo a ridere. Ad un certo punto ho esposto la mia teoria secondo la quale lui era una spia di sua maestà, venuta a spiare noi sardi. Altre risate.
E mi ha detto “ Tu sei molto curioso” e Io ho risposto “Deformazione professionale” e mi ha raccontato di avere sempre lavorato nel mondo delle automobili, quelle supersportive, e di esser stato nell'Ultimo periodo un Sales manager della Lamborghini per i paese anglosassoni, uno con un ruolo importante. Io e mio cugino che siamo appassionati di automobili, ma più mio cugino che è andato pure al Nurburing e ha una automobile preparata, abbiamo strabuzzato gli occhi. “Cavolo, lavoravi con le macchine più belle del mondo e hai mollato?” James ride sempre e si vede che è un uomo molto sereno ha repilicato detto” Io prima ero sempre in giro per il mondo, avevo l'ultimo modello di Mercedes, l'ultimo iphone, andavo nei ristoranti alla moda, ma non ero felice. Prima ero molto più “povero” di adesso, che posso fare escursioni e girare sempre con la mia vespa” Noi siamo rimasti abbastanza spiazzati, ma convinti della genuinità dell'affermazione. Alla fine della serata, mio cugino e un'amica  gli hanno regalato un libro sul “Selvaggio Blu”. E James, che sarebbe ripartito il giorno successivo alle 6 del mattino, era felicisismo. Quasi commosso. Come mio cugino. E io ho pensato “ Ma allora è meglio il Selvaggio Blu della Lamborghini?”. Ci sto ancora pensando. Ma alla fine ho pensato che è meglio l'amicizia. Sempre.




domenica 2 febbraio 2014

AAA lavoro cercasi: dal cv cantato all'auto-advertising. Come sfondare il muro dell'indifferenza


La creatività non ha limiti quando si tratta di cercare un lavoro. Lo insegnano i casi di Enzo Vizcaíno, Pietro Mereu, Adam Pacitti e molti altri disoccupati che sono riusciti a sfondare il muro dell'indifferenza

Pubblicato il  in Lavoro
cerco lavoro
Le difficoltà aguzzano l'ingegno. E quando la propria candidatura si aggiunge a quella di altre centinaia di disoccupati e si ha la sensazione che il curriculumspedito, redatto secondo gli ultimi dettami del modello UE, faccia comunque un buco nell'acqua... entra in campo la ceatività FOTO

Alcuni casi sono eclatanti. L'ultimo successo mediatico è frutto dell'iniziativa e delle doti canore di Enzo Vizcaíno, un giovane disoccupato spagnolo, che mette in musica il proprio curriculm vitae e gli dà voce nella metropolitana di Barcellona, accompagandosi con una chitarra. Il cv diventa canzone, qualcuno realizza un video che spopola online e si compie il miracolo: il giovane laureato in giornalismo trova lavoro (non ci è dato di sapere se in una redazione o come cabarettista).

Il catalogo dei 'cerco lavoro' più originali è corposo. Tra questi non possiamo dimenticare Pietro Mereu, che decide di girare l'Italia con il cartello "Disoccupato in affitto". Il video che documenta la sua impresa ottiene successo e la sua avventura per le vie del Paese, dietro i sorrisi che suscita, ha un retrogusto amaro.

Recentemente ha fatto molto parlare di sé (e pare abbia anche trovato lavoro) Adam Pacitti, ventriquattrenne inglese, laureato in Media Production all'Università di Winchester. Adam ha speso le sue ultime 500 sterline per acquistare un cartellone pubblicitario in cui chiedeva un lavoro e rimandava per ulteriori informazioni al blog dove un brillante curriculum video attendeva gli utenti.

L'era delle agenzie di collocamento e dei curriculum a regola d'arte è dunque tramontata? La ricerca di un'alternativa ai canali tradizionali per attirare l'attenzione sulla propria condizione di disoccupazione ha precedenti eccellenti, che vanno indietro nel tempo. Tra tutti il caso di alcune dipendenti del colosso statunitense Enron, licenziate in massa contestualmente alla bancarotta della multinazionale, nel 2001, che posarono per un calendario di Playboy. L'idea fu poi ripresa qualche anno dopo dalle hostess dell'iberica Air Comet, nude su un calendario per esigere il pagamento degli stipendi arretrati. 
Della stessa serie anche l'iniziativa di  Romain Mesnil, l’asso francese del salto con l’asta, rimasto senza lavoro, che aveva deciso di attirare gli sponsor correndo tutto nudo per Parigi. Quando trovare lavoro è un'impresa, anche il pudore si fa da parte.

Tratto da www.quifinanza.it del 29-05-2013

venerdì 27 settembre 2013

Pinocchio



In mezzo a questa città senza più pietà

Corre un autobus pieno di speranze

Di facce consunte dalla lotta giornaliera

E dalle promesse tradite della gioventù

Io in questo ventre di balena

Come Pinocchio

Mi reinvento la vita

Pietro Mereu
(Roma 2009)